Tag: king Rock Journal
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Punto Rosso
Esco dalla via, parto, faccio pochi metri, ma torno indietro, guardo giù e urlo un “siii”, l’eco me lo restituisce.
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Stare a Dozzina
Ci si giustificherà apostrofando che “non è mai stato così”. Eppure, si dovrebbe aver amore per le cose non tanto per la loro età o per la loro tradizione, bensì per la loro bontà e la loro verità, che poi è quella di proteggere meglio chi scala.
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Survoliamo
“Survoliamo”, il nome porta in sé il sale dell’arrampicata, la necessità di accettare la possibilità di volare nel mentre si tenta di salire.
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I tuoi fantasmi cercano te
Non hai davvero paura Finché non sai davvero chi sei
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Ryobi! Chi era costui?
Una volta usavamo il Ryobi e bastava fare il “pieno”. Non ricordo gli sia mai stato dedicata un via.
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Monumenti al traditore
Schiodarla oggi era ripetere l’errore che l’ha portata ad esistere, aderire senza pensiero alla moda del momento.
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C’era una volta (Ceraino valley)
C’era una volta, e questa volta è il 1989. C’era allora, una guida firmata Zanini – Coltri. “Ceraino Valley, arrampicate alla rocca di rivoli”: il titolo. Lo schizzo dei settori, le righe delle vie, il nome, il grado. Nulla è cambiato in questo senso, le guide, ancora oggi, si fanno così! Poco meno di 90…
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Occorre davvero andare distanti per poter vivere un’avventura di arrampicata, magari al fresco?
Le difficoltà sono quelle classiche del 6a di Ceraino, quindi non per top climbers ma neanche per principianti considerando che i gradi di Ceraino, e pure quelli dati da Emanuele Perolo, sono abbastanza severi.
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Flavio Ghio e le sue scarpe da pallacanestro
Il cambio di attrezzatura ha consentito un cambio di stile di arrampicata ed ha permesso di vedere anche nella vecchia falesia di Stallavena tante nuove linee da salire.
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Qual è la falesia più bella di Verona?
Poco da fare, cosa ne capiamo noi di bellezza se non riusciamo a godere nemmeno di quello che abbiamo sotto le dita già piene di magnesio. Pensiamo sempre alla prossima falesia che verrà strappata all’anonimato e, una volta battezzata, data in pasto agli insaziabili climber incapaci di riconoscere il “bello”.